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ANDALUSIA, IL VIAGGIO – CORDOVA

Questo articolo fa parte di una serie di puntate, chiamiamole così, in cui vi racconto quello che è stato uno dei viaggi più belli mai fatti, l’anno scorso in Andalusia.
La prima tappa, quella a Siviglia, l’ho raccontata poco più di due mesi fa (se ve la siete persa, no problem, potete cliccare qui!).

Seconda tappa, Cordova

Giorno 1

Per spostarci da Siviglia a Cordova abbiamo affittato un’auto che, alla fin fine, ci ha accompagnato lungo tutto il nostro viaggio attraverso l’Andalusia.
Il viaggio non è molto lungo, quasi meno di due ore di macchina, e viene accompagnato da paesaggi infiniti da ammirare dal finestrino.

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Andalusia, il viaggio – Siviglia

Questo viaggio che vi sto per raccontare è stato in assoluto IL viaggio che ha reso indimenticabile il duemila e diciotto.
Dividerò questo viaggio in più articoli, penso uno per tappa, perché se no diventerebbe lunghissimo e si perderebbe tanto. Invece voglio raccontarvi ogni dettaglio, ogni attimo.

Se non avete letto l’articolo sul mio resoconto dell’anno passato, non potrete sapere che tutto è nato con un invito ad un matrimonio in terra, per l’appunto, spagnola.
Le nozze erano quelle tra una mia carissima amica, conosciuta durante una vacanza studio in Inghilterra nel lontano duemila e undici e il suo, ora, marito. Erano trascorsi sette anni dall’ultima volta che l’avevo abbracciata ma, nel momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati di nuovo, è come se non fosse passato nemmeno un mese.
L’abbraccio che ci siamo regalate, sorridenti e incredule, è stato uno di quelli che ti riempiono il cuore di felicità e sorpresa, un’ondata di pura emozione e amicizia. Amicizia con la A maiuscola, nonostante i chilometri, nonostante gli anni.

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Valencia: un incanto a cielo aperto

Se mi seguite da almeno un anno o se mi conoscete di persona, lo sapete bene: a Valencia ho lasciato il cuore ed è sicuramente il mio posto nel mondo.
Dopo averci trascorso quattro mesi l’anno scorso, non ho potuto fare a meno di ricordarla con un sorriso, riguardare altre mille volte le fotografie scattate, rimpiangere le giornate calde trascorse sotto il suo cielo azzurro e… Tornarci appena possibile.

E alla fine ci sono tornata per davvero (e ve l’avevo anticipato qui) e ho trascorso due giorni fantastici.
Non nascondo che sia stato a tratti “complicato” tornare in un posto dove sono stata realmente felice, passeggiare per le strade senza avere accanto le mie quattro coinquiline e rivivere momenti passati, essere travolta dai ricordi e dalle emozioni.
E’ stato bellissimo tornarci, comunque, visitare e guardare la città come se fosse la prima volta, analizzare ogni dettaglio e lasciarsi sorprendere, ancora una volta, di quanta bellezza sia rinchiusa in una sola città.
Valencia è Valencia e, come lei, non ce n’è.

Tornata a casa, con un volo delle 6.35 del mattino e con più di quattrocento foto scattate, mi sono resa conto che sul mio blog non avevo mai parlato della Valencia turistica, delle meraviglie che si possono incontrare per le strade e di cosa assolutamente non perdersi.
Un po’ una mini- vergogna per una che in quella città ci ha vissuto ma.. Meglio tardi che mai!:) Continua a leggere Valencia: un incanto a cielo aperto

Una passeggiata tra i colori di Dénia.

A Dénia, una cittadina marittima a due orette in pullman da Valencia, i colori fanno da protagonista.
C’è il verde, il colore degli alberi, c’è il blu del mare e, infine, c’è il bianco delle case e dei gabbiani che volano senza sosta.

E’ bella Dénia, ha un fascino particolare che solo le cittadine di mare sanno regalare.

Dénia ha un castello che sovrasta tutto il paese e arroccato sulla collina, quasi a voler raggiungere il cielo.
Di notte quasi non si vede, il castello, ma di giorno gioca il ruolo principale, cattura l’attenzione e si staglia, grande e circondato dal verde, contro il cielo azzurro. Continua a leggere Una passeggiata tra i colori di Dénia.

Le 10 cose che ho imparato a Valencia

Vivendo lontani da casa, che sia nello stesso stato o uno estero, ci sono delle cose che ovviamente si imparano: piccole o grandi che siano, queste cose, c’è sempre qualcosa da imparare.
Così è stato anche per me, in questi quattro mesi passati a Valencia e che ora racconto utilizzando l’imperfetto.

Questo articolo vuole avere un carattere divertente, vuole essere spiritoso e vuole far presente tutte le cose che ho scoperto/ imparato durante questi mesi passati lontani da casa mia. Sono poche dieci cose, sono davvero poche, perché in 112 giorni ho imparato molto di più di quello che inserirò in questa lista e di quello che può sembrare: prima di tutto, ho imparato molte cose su me stessa e sui rapporti personali ma questa, in fondo, è un’altra storia…

Vi presento le 10 cose che ho imparato, quindi, a Valencia: sono 10 cose stupide ma, ognuna di loro, porta ricordi indelebili nel cuore.  Continua a leggere Le 10 cose che ho imparato a Valencia

Parco Naturale dell’Albufera: quando il sole si unisce all’acqua.

Il Parco Naturale dell’Albufera si trova ad una quindicina di chilometri da Valencia, lontano dal caos e dal rumore della città, lontano dalle macchine che sfrecciano veloci e dalle sirene che risuonano per le strade.

Per raggiungere quest’oasi di pace e tranquillità, è necessario solo prendere un pullman, il numero 25, dal centro di Valencia: con 1,50€ e con meno di un’ora di tragitto, si arriverà direttamente a destinazione, vedendo cambiare, poco a poco, il paesaggio sotto i propri occhi.

L’Albufera è il lago più grande di Spagna e, in passato, le sue acque servivano ai pescatori e ai coltivatori di riso per il loro sostentamento creando, così, una gastronomia rinomata che ancora oggi conosciamo. Per provare una super-buona Paella Valenciana, infatti, basta andare al paese di El Palmar dove avrete l’imbarazzo della scelta in fatto di ristorantini e paellas.

Ma l’Albufera è famosa anche per i tramonti: da qui, infatti, si dice che si possano vedere i migliori tramonti di Valencia. Continua a leggere Parco Naturale dell’Albufera: quando il sole si unisce all’acqua.

La Torre del Miguelete: 207 scalini per avere Valencia ai vostri piedi.

La Torre del Miguelete è il campanile della Cattedrale di Valencia ed è sicuramente uno dei simboli della città spagnola.

Bisogna salire 207 scalini per arrivare in punta, per arrivare alla cima della Torre e per meravigliarsi del panorama. Da lassù si può vedere tutto: dalla Città delle Arti e delle Scienze, al porto, alle due antiche porte della città; tutta Valencia si distende sotto i nostri occhi con stradine strette e case che sembrano ammucchiate.
Quello che mi ha sorpreso, arrivata in cima, è come Valencia possa sembrare diversa se vista da due punti differenti: dal basso, camminando tra le sue strade, mi sembra una città piccola, con strade abbastanza grandi ed edifici non immensi. Dall’alto, invece, Valencia mi ha sorpreso con un’immagine totalmente opposta: sì, il centro storico è sempre piccolino ma si estende fino a non vederla più, quasi come se fosse immensa; mi sono resa poi conto che, le stradine, sono davvero strette e, a volte, dall’alto nemmeno sembrano esistere: le case sono così vicine da riempire gli occhi, da rubare quasi la scena. E’ tra queste case così vicine, tutte bianche che si possono scorgere anche i monumenti principali che, dal basso, sembrano enormi come la Lonja de la Seda, per esempio, o il vicino Mercado Central che quasi si perdono in quel caos di case.

Insomma, dopo tanto rimandare, finalmente stamattina sono salita sulla Torre del Miguelete. Continua a leggere La Torre del Miguelete: 207 scalini per avere Valencia ai vostri piedi.

Xàtiva: un castello in cima al mondo.

Nel cuore della Comunità Valenciana, a 35 minuti in treno da Valencia, si trova Xàtiva: un paesino dalle stradine strette, dove il sole brucia, il silenzio regna e, in alto, un castello sovrasta tutto il paesaggio.

Xàtiva, all’apparenza, può sembrare un paesino di quelli anonimi, silenziosi e sperduti in mezzo alla terra di nessuno. Può sembrare il nulla più completo finché non ci arrivi e non cominci a camminare tra le stradine.
Ed è lì che il silenzio, la tranquillità e il paesaggio ti colpiscono e ti lasciano spaesato.

Passeggiando tra i vicoli stretti, il castello in punta alla collina sbuca ovunque si guardi e sembra irraggiungibile. Non è poi così impossibile arrivare in cima ma, sicuramente, non è la cosa più rilassante da fare, soprattutto quando la temperatura supera i 35 gradi e il vento soffia caldo.
Per raggiungere il castello, infatti, ci sono tre possibilità: la prima è quella di prendere il bus turistico che porta direttamente in cima, la seconda è quella di affittare (o avere) una macchina per poterla parcheggiare accanto al castello o, la terza, quella di andare a piedi.
Ora, dato che il giorno che sono andata a visitare Xàtiva, il trenino era rotto e affittare una macchina mi sembrava esagerato, ho optato per la camminata. Dopo un pranzo ai 100 Montaditos e dopo aver preso tutte le forze possibili, mi sono incamminata con un solo obiettivo: raggiungere il castello.
L’aria era caldissima e il sole era bollente.  Continua a leggere Xàtiva: un castello in cima al mondo.

Formentera: un’isola bagnata da un mare di cristallo

La mia prima esclamazione, non appena ho visto il colore del mare, è stata: <<wow>>.

Il colore dell’acqua di Formentera non si può descrivere ed io, un mare così, non l’avevo mai visto. E’ un colore azzurro, tendente al trasparente, così freddo, così cristallino.
L’immagine che questo mare mi ha dato, è quella di aver una lastra di vetro, una di quelle enormi e leggere, adagiata sulle sue onde.

Formentera mi ha accolto così, con questo mare azzurro, e con un sole caldo che si rifletteva su questa distesa d’acqua trasparente.
Riempe gli occhi, questo mare di Formentera, ti riempe gli occhi di un azzurro– verde speciale, ti lascia a bocca aperta.

Prima di partire avevo guardato qualche immagine su internet e già sapevo cosa mi sarei trovata davanti ma, alla fin fine, nemmeno le mie aspettative erano così alte.
E voi direte, ovviamente, che anche in Italia abbiamo dei mari del genere: beh, assolutamente sì, ma io sono abituata al Mar Ligure e in Sardegna non ci sono mai stata. Insomma, Formentera mi è sembrato il paradiso.

Così, sotto il sole caldo e quintali di crema solare, ho passato una giornata quasi intera in una spiaggia dalla sabbia morbida, a farmi scaldare (e bruciare) dai raggi del sole e a fare bagni nonostante l’acqua fredda. Un’acqua fredda che, nonostante il mare leggermente agitato, permetteva di vedere tutto quello che c’era sotto (compreso un pesciolino grigio lungo una spanna che mi ha fatto scappare a gambe levate). Continua a leggere Formentera: un’isola bagnata da un mare di cristallo

Curiosità e sorpresa tra le stradine di Zaragoza

Era da tempo che volevo visitare Zaragoza, una di quelle città che ti attirano ancora prima di andarci e il cui nome era inserito nella lista dei posti da scoprire.
E alla fine ce l’ho fatta: questo weekend sono andata a Zaragoza con la mia coinquilina (e amica)  Manuela.

Siamo partite sabato mattina con un pullman da Valencia e, dopo quattro ore, eccoci arrivate a Zaragoza e con gli occhi colmi di curiosità. Cartina alla mano, eravamo psicologicamente e fisicamente pronte per visitare tutto quello che questa città aveva da offrirci.

Fino al giorno prima della partenza, tutte le persone con cui parlavamo, non facevano altro che chiederci perché avessimo scelto Zaragoza, che faceva un caldo infernale e che non c’era nulla da vedere. Sono partita titubante, lo ammetto, ma sono tornata completamente soddisfatta della mia scelta: si sbagliavano ed io sono rimasta incantata da questa città spagnola.

Sabato pomeriggio, dopo aver posato il nostro piccolo trolley a mano in hotel, siamo uscite a guardarci attorno e abbiamo optato per la visita guidata del centro storico; si tratta di un percorso di due orette, più o meno, raccontato da un ragazzo dell’Università di Zaragoza in tirocinio. Ho apprezzato molto questa idea (largo ai giovani!) e così, nonostante il sole prima e la pioggia dopo, sono riuscita a scoprire la storia, i monumenti e gli angolini della città aragonese. Continua a leggere Curiosità e sorpresa tra le stradine di Zaragoza