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Tra un salto da fare e la meraviglia del presente: arrivederci 2023.

Incredibile.
All’inizio del 2023 mi ero ripromessa di scrivere di più, ora finisce e non ho neanche scritto una volta in questo luogo che, non fino a troppo tempo fa, consideravo casa.

Eppure poi il tempo scorre velocemente, le settimane si rincorrono e io, come sempre, attaccata al mio cavallo che corre veloce, all’impazzata (ricordate di cosa sto parlando, vero? Se non ne hai idea, clicca qui).
Ho imparato a rallentare, questo sì, a prendermi degli attimi solo miei, a calmare il respiro e a godere più del presente.
Ma di questo tempo che vola, proprio non me lo so spiegare.

Mi giro e mi chiedo dove sia finito il duemilaventitré, davvero sono già passati dodici mesi? Davvero è passato un anno?

No, ripeto, non me lo so spiegare.
E lo diceva anche Tiziano Ferro.

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ANDALUSIA, IL VIAGGIO – CORDOVA

Questo articolo fa parte di una serie di puntate, chiamiamole così, in cui vi racconto quello che è stato uno dei viaggi più belli mai fatti, l’anno scorso in Andalusia.
La prima tappa, quella a Siviglia, l’ho raccontata poco più di due mesi fa (se ve la siete persa, no problem, potete cliccare qui!).

Seconda tappa, Cordova

Giorno 1

Per spostarci da Siviglia a Cordova abbiamo affittato un’auto che, alla fin fine, ci ha accompagnato lungo tutto il nostro viaggio attraverso l’Andalusia.
Il viaggio non è molto lungo, quasi meno di due ore di macchina, e viene accompagnato da paesaggi infiniti da ammirare dal finestrino.

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Andalusia, il viaggio – Siviglia

Questo viaggio che vi sto per raccontare è stato in assoluto IL viaggio che ha reso indimenticabile il duemila e diciotto.
Dividerò questo viaggio in più articoli, penso uno per tappa, perché se no diventerebbe lunghissimo e si perderebbe tanto. Invece voglio raccontarvi ogni dettaglio, ogni attimo.

Se non avete letto l’articolo sul mio resoconto dell’anno passato, non potrete sapere che tutto è nato con un invito ad un matrimonio in terra, per l’appunto, spagnola.
Le nozze erano quelle tra una mia carissima amica, conosciuta durante una vacanza studio in Inghilterra nel lontano duemila e undici e il suo, ora, marito. Erano trascorsi sette anni dall’ultima volta che l’avevo abbracciata ma, nel momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati di nuovo, è come se non fosse passato nemmeno un mese.
L’abbraccio che ci siamo regalate, sorridenti e incredule, è stato uno di quelli che ti riempiono il cuore di felicità e sorpresa, un’ondata di pura emozione e amicizia. Amicizia con la A maiuscola, nonostante i chilometri, nonostante gli anni.

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Il mio 2018: attimi, viaggi e sorrisi.

Incredibile la velocità con cui trascorrono i giorni, non vi sembra?
Se penso che siamo già all’ultimo giorno di dicembre, sgrano gli occhi e sorrido sorpresa.
Mi volto indietro e guardo questi dodici mesi trascorsi, sono davvero volati.

E’ stato un anno intenso, fatto di corse su un cavallo impazzito e di momenti speciali da ricordare per l’eternità.
E’ stato un anno bello, entusiasmante, a tratti anche difficile ma sempre sorprendente.
Se l’anno duemila e diciassette mi aveva portato una casa e un lavoro nuovi, l’anno duemila e diciotto mi ha regalato la consapevolezza dell’attimo (termine che non so se esiste, nel caso l’ho appena inventato). Per spiegarmi meglio, la consapevolezza di sapere che, per quanto dura sia una giornata, appena entrerai a casa avrai un sorriso ad aspettarti, un abbraccio dolce e due occhi tranquilli ad ascoltarti.
E in più la consapevolezza delle proprie capacità, dei propri punti di forza e di debolezza, su cosa migliorare e su cosa puntare per rendere questo incredibile spettacolo memorabile.

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#MyTravelRules: le mie abitudini di viaggio.

Finalmente riesco a prendermi un attimo per scrivere e tornare ad essere presente su Attimi e Pillole di Viaggio.

Questa volta non si parla di destinazioni o sogni nel cassetto ma, bensì, di organizzazione pre-viaggio, quelle abitudini che si hanno al momento della partenza e durante la permanenza nel luogo scelto.
Tutti noi abbiamo delle “regole” riguardo al viaggio, alcune simili altre completamente diverse, ma che, involontariamente, seguiamo ogni volta che si tratta di partire e andare a scoprire nuovi luoghi.

Quest’idea, quella di raccontare le proprie “regole di viaggio” è nata a Daniela, blogger di The Daz Box, per poter scoprire le abitudini di altri viaggiatori… Il mondo è bello perché vario, insomma.
Questo hashtag è arrivato a me grazie a Paola di Partyepartenze che mi ha nominato e di conseguenza portato a scervellarmi sulle mie abitudini da viaggio. Continua a leggere #MyTravelRules: le mie abitudini di viaggio.

Bacău, la città dei contrasti e delle bellezze.

Non ho mai scritto di un luogo non turistico e, obiettivamente, credo che sia una grande sfida: convincervi che sì, merita davvero e sì, merita una sosta anche solo di due giorni per poi ripartire verso altre destinazioni.

Sto parlando di Bacău, città a nord est della Romania e situata nella regione della Moldavia. Come sono finita lì, d’inverno, con una temperatura glaciale, è una lunga storia che nasce dall’amore che mi lega alla mia dolce metà, nato e cresciuto a Bacău.

Come vi ho raccontato nel mio precedente articolo, il primo impatto con questa città è stato strano, particolare, forse a tratti anche leggermente doloroso: vedere una città che ha perso tutto, la maggior parte dei monumenti, le case e la propria realtà a causa di un regime dittatoriale e comunista, mi ha lasciato davvero senza parole.
Ammetto che prima di incontrare il mio compagno, nemmeno conoscevo la storia della Romania ma, adesso, dopo tanti racconti da parte sua e dopo aver visto con i miei occhi le conseguenze di questa storia fin troppo dura, ho capito molte cose. E fa male perché, insomma, è un paese straordinariamente bello. Continua a leggere Bacău, la città dei contrasti e delle bellezze.

Mal di Romania, quando un pezzo di cuore rimane là.

Non ho mai particolarmente sofferto al ritorno di un viaggio, forse all’inizio, nei primi giorni in terra natía mi veniva un po’ di nostalgia del viaggio ma poi passava, circondata di tante, tantissime cose belle nella realtà quotidiana.
Questa volta, invece, nonostante ci siano meravigliosi aspetti nel mio quotidiano, nonostante abbia migliaia di cose da fare e le mie giornate scorrano ad una velocità assurda, la nostalgia dell’ultimo viaggio si fa sentire ogni giorno di più.
E mi prende sempre, quando meno me l’aspetto: con un ricordo, con una fotografia, con un oggetto che capita sotto mano.
E per una che non ha mai sofferto più di tanto il post- ritorno, questo è realmente assurdo.

Sto praticamente soffrendo del Mal di Romania.

Sinceramente – e voglio essere davvero sincera -, prima di partire sapevo che sarei andata a visitare una realtà completamente diversa dalla mia, una città per niente turistica ma che, da buona viaggiatrice quale sono, volevo assolutamente scoprire perché convinta che avesse aspetti bellissimi.
Quale città non li ha, in fondo?

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#TravelDreams2017

Tatatataaaaaan.
Mancano sedici giorni alla fine dell’anno e questo mi mette leggermente – ma proprio leggermente, eh – un po’ d’ansia perché, porca miseria, è già trascorso un altro anno e io quasi non me ne sono resa conto.
Oddio, dirla così non è proprio bello ma sì, me lo sono goduto un sacco, sì, mi è piaciuto un sacco ma è volato, letteralmente volato: ieri eravamo a marzo, oggi siamo a dicembre.
Giusto per rendere l’idea.

Mancano sedici giorni e io, inevitabilmente, comincio a girarmi indietro per vedere le cose fatte, i propositi mancati – quelli ci sono sempre – ma anche gli obiettivi raggiunti, le felicità vissute, i luoghi visitati e le grandi soddisfazioni apprezzate.
Insomma, fine dell’anno non vuol dire sempre “oddio, mi sembra di non essere riuscita a combinare niente” ma anche “oddio, quante cose che ho fatto e guarda dove sono arrivata!”.
E’ proprio vero che in un anno di cose ne accadono eccome.

Parlando di viaggi, un anno fa scrivevo i miei #TravelDreams2016 e novità, super novità… Non sono riuscita a vedere nemmeno un luogo di quelli che avevo inserito nella lista.
Alla grande, Enrica!
Considerato che mi ero ripromessa di viaggiare di più e di visitare posti più vicini, beh, sì, ho fallito clamorosamente.

Ma non mi arrendo e la lista per i #TravelDreams2017 la faccio comunque. Continua a leggere #TravelDreams2017

#INVALIGIA: i piccoli ricordi che metto in valigia e porto a casa.

Lo so. Sono sparita per una settimana.
Shame on me.
Ma, a mia discolpa, posso dire che è stata una settimana super, super, super piena. Una settimana da faccina di WhatsApp incredula. Ecco, questa:  0_7670

Bando alle ciance, oggi scrivo un articolo di quelli che piacciono tanto a me e rispondo al tag di Martina (Martinaway) che ha pubblicato più di un mese fa.
#Invaligia è stato creato per raccontare di ciò che ci portiamo a casa da una vacanza o da un viaggio perché, in fondo, “ognuno di noi acquista qualcosa in viaggio, che sia il più classico dei souvenir o qualcosa di insolito.”.

E visto che acquistare cosine e cosette in viaggio è una delle cose che più amo fare… Potevo non dire la mia?

Ecco cosa porto a casa e metto #invaligia. Continua a leggere #INVALIGIA: i piccoli ricordi che metto in valigia e porto a casa.

Museo Egizio di Torino: un patrimonio inestimabile fuori dal tempo.

La bellezza di un’antica civiltà la si vede, soprattutto, quando ci confrontiamo con quello che di loro ci è rimasto, con quello che loro hanno costruito e ancora oggi ammiriamo.
E’ così per i sumeri, babilonesi, egizi, greci arrivando fino agli aztechi, olmechi e toltechi dell’America del sud e centrale.

Lo ammetto, fin da piccola, di tutto quello che si studiava a scuola della materia “storia”, il mio argomento preferito era la civiltà egizia. Le piramidi, la Sfinge, i grandi templi dell’Alto e Basso Egitto mi hanno affascinata fin dall’inizio.
Sono sempre stata una persona curiosa e scoprire e imparare hanno sempre fatto parte del mio dna.
Purtroppo non ho mai potuto curiosare dal vivo e mettere a tacere tutta la mia curiosità sugli egizi. O meglio, in Egitto ci sono stata, sì, ma correva l’anno 1994 – o 1995 – e io avevo appena quattro/ cinque anni. Fondamentalmente non ricordo nulla, se non un attimo rimasto impresso nella mia mente, nitido come se l’avessi vissuto da poco: il Nilo e il mercato sulle sponde del fiume.
Nulla contro il Nilo, per carità, ma avrei preferito ricordare le piramidi. Continua a leggere Museo Egizio di Torino: un patrimonio inestimabile fuori dal tempo.