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Tra un salto da fare e la meraviglia del presente: arrivederci 2023.

Incredibile.
All’inizio del 2023 mi ero ripromessa di scrivere di più, ora finisce e non ho neanche scritto una volta in questo luogo che, non fino a troppo tempo fa, consideravo casa.

Eppure poi il tempo scorre velocemente, le settimane si rincorrono e io, come sempre, attaccata al mio cavallo che corre veloce, all’impazzata (ricordate di cosa sto parlando, vero? Se non ne hai idea, clicca qui).
Ho imparato a rallentare, questo sì, a prendermi degli attimi solo miei, a calmare il respiro e a godere più del presente.
Ma di questo tempo che vola, proprio non me lo so spiegare.

Mi giro e mi chiedo dove sia finito il duemilaventitré, davvero sono già passati dodici mesi? Davvero è passato un anno?

No, ripeto, non me lo so spiegare.
E lo diceva anche Tiziano Ferro.

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Parco della Tesoriera di Torino, quando realtà e leggenda si uniscono.

Amo profondamente Torino, è uno di quei luoghi che, pur vedendoli sempre, mi sorprendono ogni volta.
E’ come se ci fossero sempre dei dettagli in più da scoprire, dei luoghi sconosciuti, dei piccoli angoli di pace immersi nel caos della città.
E’ capitato così anche questa volta quando, con la mia dolce metà, siamo finiti al Parco della Tesoriera, a pochi chilometri dal centro storico di Torino.
Ci siamo finiti in una domenica di fine novembre, quelle giornate dall’aria fredda e il cielo azzurro azzurro. Ci siamo finiti perché, al mattino, avevo letto un articolo che raccontava di questo luogo e della sua storia di fantasmi che, insieme, porta.. Ma di questo ve ne parlo dopo.

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Un campo di lavanda tra le colline dell’Alta Langa

Immaginatevi un campo immenso di Lavanda, un panorama infinito di colore viola e un profumo che si perde tra il vento che, dolcemente, ti accarezza.
Immaginatevi il silenzio, le macchine in lontananza e il ronzio delle api, immerse e concentrate nel loro lavoro.
Immaginatevi le farfalle bianche che svolazzano tra la Lavanda, che quasi danzando si appoggiano solo per un attimo per poi continuare il loro viaggio tra il campo infinito.
Immaginatevi il sole che sta per tramontare, una giornata d’estate quasi finita, il cielo azzurro, il campo viola e, come sfondo, le Alpi.

Sì, le Alpi, perché questo paesaggio incredibilmente bello e questo dipinto di bellezza non si trova soltanto in Provenza, terra indiscutibile della Lavanda, ma anche in Piemonte,  a un centinaio di chilometri da Torino. Continua a leggere Un campo di lavanda tra le colline dell’Alta Langa

Museo Egizio di Torino: un patrimonio inestimabile fuori dal tempo.

La bellezza di un’antica civiltà la si vede, soprattutto, quando ci confrontiamo con quello che di loro ci è rimasto, con quello che loro hanno costruito e ancora oggi ammiriamo.
E’ così per i sumeri, babilonesi, egizi, greci arrivando fino agli aztechi, olmechi e toltechi dell’America del sud e centrale.

Lo ammetto, fin da piccola, di tutto quello che si studiava a scuola della materia “storia”, il mio argomento preferito era la civiltà egizia. Le piramidi, la Sfinge, i grandi templi dell’Alto e Basso Egitto mi hanno affascinata fin dall’inizio.
Sono sempre stata una persona curiosa e scoprire e imparare hanno sempre fatto parte del mio dna.
Purtroppo non ho mai potuto curiosare dal vivo e mettere a tacere tutta la mia curiosità sugli egizi. O meglio, in Egitto ci sono stata, sì, ma correva l’anno 1994 – o 1995 – e io avevo appena quattro/ cinque anni. Fondamentalmente non ricordo nulla, se non un attimo rimasto impresso nella mia mente, nitido come se l’avessi vissuto da poco: il Nilo e il mercato sulle sponde del fiume.
Nulla contro il Nilo, per carità, ma avrei preferito ricordare le piramidi. Continua a leggere Museo Egizio di Torino: un patrimonio inestimabile fuori dal tempo.

Isola di San Giulio: l’isola del silenzio e dei colori.

L’Isola di San Giulio è uno di quei luoghi che, nel momento in cui cominci a scoprirla, non vorresti più tornare indietro.

C’ero stata, tanti tanti tanti anni fa, quando ancora mettevo i jeans a vita bassa e andavo in giro con la pancia scoperta. Poi gli anni son passati e, per fortuna, anche le abitudini sono cambiate.
Sono ritornata all’Isola di San Giulio poco più di un mese fa e me ne sono innamorata. Ammetto che non ricordassi praticamente nulla se non, forse, qualche dettaglio e angolo ma, questa volta, me la sono vissuta per davvero, quest’isoletta in mezzo al lago.

Appena salita sul traghetto che porta all’Isola, mi sono sentita come una bambina che vede per la prima volta qualcosa di nuovo. Ciò che mi ha colpito di più, è stato il panorama di quest’isoletta immersa nelle acque blu del lago, circondata dal verde delle montagne e illuminata da un sole caldo che colorava il cielo azzurro azzurro. Se penso all’Isola di San Giulio, mi viene da pensare ai colori, prima di tutto. A quei colori accesi che l’accarezzavano, col dolcezza, come se un pittore si fosse messo a dipingerla con accurata precisione.
Ma, forse, nemmeno un pittore riuscirebbe a dipingere così perfettamente l’Isola di San Giulio, quella perfezione tipica della realtà. Continua a leggere Isola di San Giulio: l’isola del silenzio e dei colori.

Orta San Giulio: tra le stradine in un’epoca passata.

Un’epoca lontana e un’allontanamento dalla realtà dei nostri giorni.
Sono queste le sensazioni che ho provato camminando nel paesino di Orta San Giulio.

Prima di partire per il mio week-end romantico sulle rive del Lago d’Orta, ai primi di luglio, avevo chiesto sulle piattaforme socials (come parlo forbito, cavolo) cosa avrei dovuto assolutamente vedere. E tra i commenti, oltre ad altre chicche che poi ho seguito alla lettera, c’era anche questo consiglio: Dovreste andare ad Orta San Giulio, è stato classificato come uno dei borghi più belli d’Italia“. 
Come potevo non andarci?

Allora, mano nella mano con la mia dolce metà (che per fortuna ha il lato da viaggiatore accentuato come il mio: “Dio li fa e poi li accoppia”, dicevano), ho passeggiato tra le stradine di questo borgo davvero caratteristico.  Continua a leggere Orta San Giulio: tra le stradine in un’epoca passata.

Cuneo Illuminata: 318.405 lampadine per colorare e far splendere la città.

Oggi non vi porto molto lontano dal mio luogo di origine, anzi, solo a quaranta chilometri, in una città ai piedi delle montagne, le Alpi.
Oggi vi porto in una cittadina a me cara, un po’ perché è stato il posto dove ho frequentato l’università, dove ho studiato per i temuti esami e dove mi sono laureata, un po’ perché l’ho sempre trovata incantevole, con le sue vie eleganti e il suo essere città ma non troppo.
Oggi vi porto a Cuneo.

Personalmente non credo che Cuneo sia molto turistica o, comunque, conosciuta ai molti: in Piemonte abbiamo Torino che fa da padrona e poi le Residenze Sabaude, il nord con i Laghi… Insomma, sembra che Cuneo, per un motivo o per un altro, passi sempre in sordina.
E, sinceramente, un po’ mi dispiace.
L’ho sempre considerata una delle città più belle della mia regione, una di quelle città in cui puoi passeggiare tranquillamente sotto i portici o lungo una via pedonale. Una di quelle città che sono, a tutti gli effetti, città ma che, camminandoci, questo aspetto non traspira. E’ una città tranquilla, ecco. Continua a leggere Cuneo Illuminata: 318.405 lampadine per colorare e far splendere la città.

Cara Italia, sono disoccupata ma da qui non me ne voglio andare.

Da quasi un anno, ogni giorno, Facebook dà la possibilità di tornare indietro nel tempo. E’ incredibile come, in meno di un minuto, ci si ripresenti davanti un passato che sembra lontano ma che, invece, è appena dietro l’angolo.
Quello che mi fa più sorridere è rileggere ciò che scrivevo nel 2009, quando avevo diciannove anni ed ero alle prese con la maturità. Adesso, a rileggere quelle frasi piene di ansia, preoccupazioni e dubbi, il mio cuore si riempie di tenerezza: avevo diciannove anni ancora da compiere e mi sembrava che il futuro fosse davvero troppo grande, troppo complicato, troppo incerto per una come me.
Se mi volto indietro mi sembra che sia passato un secolo, soprattutto se confronto l’Enrica di allora con l’Enrica di oggi: due mondi completamente opposti e due persone quasi diverse.

Poi Facebook mi mette davanti i ricordi dell’università, fotografie di risate fino alle lacrime con le amiche, consigli scritti di getto e una tesi preparata in estate davanti al ventilatore, come racconta il ricordo di oggi. Per poi tornare ai primi ricordi, quelli più recenti, quelli di un anno fa, quando ancora vivevo in Spagna e le mie giornate erano piene, pienissime di felicità, quella felicità vera che prende il cuore e che ti ricorda che sì, sei nel posto giusto nel momento giusto. Quando vedo questi ricordi, che sono davvero dietro l’angolo, la nostalgia prende ogni parte del mio corpo, penso sia normale però, penso che la nostalgia la proverò anche a distanza di anni.
Ad ogni modo, diverse volte, mi sono messa a pensare se, ora come ora, tornerei indietro nel tempo, se cambierei il mio presente per il mio passato e, dopo tanti pensieri mischiati con i ricordi, la risposta è stata un no. No, non tornerei indietro nel tempo perché il mio presente è troppo incredibile, entusiasmante, emozionante per cambiarlo col passato, per quanto meraviglioso fosse. A Valencia avevo la felicità di settimane bellissime, avevo l’ingenuità e la spensieratezza nel non pensare al domani, nel non pensare al futuro che mi attendeva: poi i giorni sono passati e in quel futuro ci sono finita, con tutta me stessa. Ho lavorato in un hotel di Torino, ho conosciuto il grande amore, mi sono innamorata e sono rimasta a casa di nuovo senza un lavoro. E se ripenso a questi mesi trascorsi, da settembre in poi, in questo caso mi sale la nostalgia eccome; è bello quando le cose vanno esattamente come te l’aspettavi: un lavoro che ti piace incredibilmente, un quotidianità che non cambieresti mai e un amore che ti prende il cuore. E’ semplicemente il meglio che una persona come me, che pretende sempre che tutto giri nel verso giusto, si aspetta. Ed è arrivato, alla fin fine. Poi finisce e quando finisce, sono cavoli (giusto per non essere volgare). Continua a leggere Cara Italia, sono disoccupata ma da qui non me ne voglio andare.

La Sacra di San Michele: quell’angolo di paradiso lontano dal mondo

Ai confini della Val di Susa, in Piemonte, esiste un luogo quasi incantato, uno spazio intaccato dallo scorrere del tempo e lontano dalla realtà.
Sul Monte Pirchiriano, infatti, a più di novecento metri d’altezza, si erge incontrastata la Sacra di San Michele, il monumento simbolo del Piemonte.

Vorrei essere capace di trasmettere la sensazione di stupore, di meraviglia e di incanto che si prova nel momento in cui, la Sacra di San Michele, compare ai nostri occhi.
La si può vedere già dalla strada, metri e metri più in basso, alzando lo sguardo verso la cima del monte: lei è lì, maestosa in tutta la sua bellezza, con tutta la sua storia da raccontare.

Costruita, si pensa, agli inizi del novecento (intorno al decimo secolo, quindi), la chiesa attuale è stata eretta inglobando le antiche costruzioni creando, così, un complesso architettonico immenso.
Da lassù, la Sacra di San Michele sovrasta tutta la valle sottostante: nei giorni di sole lo spettacolo è da lasciare senza parole, le linee delle montagne si intrecciano dolcemente e i colori di mischiano fino all’infinito. Continua a leggere La Sacra di San Michele: quell’angolo di paradiso lontano dal mondo

Messer Tulipano: migliaia di tulipani per celebrare la primavera

Riuscite ad immaginarvi un castello, non lontano da una città come Torino? Beh, immagino di sì.
E se insieme a questo castello ci aggiungiamo un giardino pieno, completamente pieno di tulipani?
Per chi è amante della natura e dei fiori può sembrare un sogno ma non lo è.
Quello che vi sto raccontando è pura realtà e accade, ogni primavera, nel paesino di Pralormo, a circa 40 chilometri dal capoluogo piemontese.

Messer Tulipano, infatti, è un evento che avviene ogni anno, ogni primavera per un mese intero al Castello di Pralormo, in provincia di Torino. E’ qui che, sotto il cielo azzurro tipico della stagione e l’aria ancora fresca, fioriscono più di 75.000 specie tra tulipani e narcisi.
Oltre ad essere uno spettacolo della natura è, a tutti gli effetti, uno spettacolo per gli occhi che vengono riempiti da sfumature e giochi di colore. Continua a leggere Messer Tulipano: migliaia di tulipani per celebrare la primavera