Il mio 2018: attimi, viaggi e sorrisi.

Incredibile la velocità con cui trascorrono i giorni, non vi sembra?
Se penso che siamo già all’ultimo giorno di dicembre, sgrano gli occhi e sorrido sorpresa.
Mi volto indietro e guardo questi dodici mesi trascorsi, sono davvero volati.

E’ stato un anno intenso, fatto di corse su un cavallo impazzito e di momenti speciali da ricordare per l’eternità.
E’ stato un anno bello, entusiasmante, a tratti anche difficile ma sempre sorprendente.
Se l’anno duemila e diciassette mi aveva portato una casa e un lavoro nuovi, l’anno duemila e diciotto mi ha regalato la consapevolezza dell’attimo (termine che non so se esiste, nel caso l’ho appena inventato). Per spiegarmi meglio, la consapevolezza di sapere che, per quanto dura sia una giornata, appena entrerai a casa avrai un sorriso ad aspettarti, un abbraccio dolce e due occhi tranquilli ad ascoltarti.
E in più la consapevolezza delle proprie capacità, dei propri punti di forza e di debolezza, su cosa migliorare e su cosa puntare per rendere questo incredibile spettacolo memorabile.

Tutto si riduce a questo, no, alla fin fine? All’avere una dolce certezza che non se ne andrà, che non cederà mai, che ti scalderà il cuore anche nei momenti in cui, davvero, vorresti solo che tutta questa corsa impazzisse finisse.

Questo duemila e diciotto, invece, mi e ci ha portato – a me e alla mia dolce metà – in un sacco di posti bellissimi, tante fughe dalla quotidianità che ci hanno fatto affrontare la realtà con una spinta in più.
Quelle pause che, anche se durano relativamente poco, sembrano quasi un respiro profondo tra tante corse, quegli attimi di bellezza immensa che ti portano a sorridere davvero di cuore.

Dove ci ha portato, quindi, questo duemila e diciotto?

Iniziamo questo viaggio tra i viaggi dell’anno che sta per finire.
(E sì, il gioco di parole è voluto…)

Gennaio, Cinque Terre

Un giorno e mezzo proprio a metà del mese.
Abbiamo prenotato praticamente all’ultimo, quando ci siamo resi conto di aver due riposi uguali (cosa altamente improbabile per due persone che lavorano su turni).
Le Cinque Terre erano sulla mia lista dei Travel Dreams già del duemila e diciassette ed io ero così curiosa di andarci, non vedevo l’ora davvero.
E alla fine ci siamo andati.

Siamo arrivati a Monterosso al Mare di sera, c’era un vento gelido tanto che la nostra prima foto sono due sorrisi felici ma completamente imbacuccati.
Il mare era mosso ma questo non ci ha impedito di fare una passeggiata sul lungo mare, di passare sotto la galleria che collega le due parti del paese e di rientrare infreddoliti in camera a prendere un po’ di caldo.

Il giorno dopo ci siamo spostati tra le località che rendono famose le Cinque Terre solamente con il treno, scelta super azzeccata.
Il sole splendeva nel cielo, il mare regalava spettacoli incredibili con le sue onde alte e i paesini erano davvero spettacolari.
Me ne sono completamente innamorata.

Abbiamo macinato chilometri, quel giorno, tanto che alla fine avevo le gambe a pezzi ma ne è valsa tremendamente la pena.

Il luogo che più mi è rimasto nel cuore è stato sicuramente Vernazza ma anche Rio Maggiore mi ha lasciato con gli occhi a cuoricino.
Posti davvero incantevoli che riguarderei altre mille volte e che, spero, possano ritornare anche in questo nuovo anno che è alle porte.

Aprile, Valle d’Aosta

Non ero mai stata in Valle d’Aosta e dire che, davvero, ce l’ho a due passi da casa.
E’ stata una bellissima sorpresa, posti meravigliosi circondati dall’immensità delle Alpi.
Come si fa a non amare tutto questo?

E’ stato, come quasi tutte le nostre fughe dalla quotidianità, organizzato un po’ all’ultimo.
Abbiamo trovato un b&b davvero carino in una frazione di Aosta che ci ha permesso di risparmiare un bel po’ rispetto al centro della città e, soprattutto, di avere una vista bellissima dalla finestra: le montagne innevate, il silenzio della mattina e gli uccellini che cinguettavano.
La perfezione.

Siamo stati in Valle d’Aosta due giorni e mezzo e siamo riusciti a visitare un sacco di cose, certo è che non ci siamo per niente annoiati.
All’andata, dopo un turno di lavoro, ci siamo fermati al Forte di Bard: un luogo davvero immenso che sembra essere lontano da mondo.
Il giorno dopo, invece, abbiamo visitato tanti, tantissimi castelli che vi sono tra le montagne, meravigliandoci di quanta bellezza ci sia a qualche chilometro da casa.
Quello che mi ha colpito di più? Il Castel Savoia a Gressoney: completamente circondato dalle montagne e immerso nella neve, il castello sembra quello delle fiabe e, raggiungibile solamente a piedi, pare davvero di essere in un luogo incantato.

Giugno, Milano

Più che essere stato un vero e proprio viaggio è stata più una piccola gita di un giorno ma che ci ha fatto tornare a casa, alla sera, con un sorriso stampato in faccia.

Avevo sempre visto Milano o con la pioggia o con il cielo coperto – salvo rari casi in cui il sole aveva fatto capolino – ma, davvero, quella giornata di giugno ci ha regalato una temperatura quasi estiva, il cielo azzurro e il sole che splendeva alto.

Arrivati a Milano con il treno, siamo stati subito catapultati nel caos della città arrivando fino in Piazza Duomo. Da lì, come nostro solito, ci siamo macinati chilometri in lungo e in largo fino a visitare il Castello Sforzesco (anche l’interno che, personalmente, non avevo mai visto) e alcune chiesette nascoste tra le vie della città.

Abbiamo concluso la giornata facendo una passeggiata in via Monte Napoleone che, oltre ad avermi deluso tantissimo perché me la sono sempre immaginata diversa, mi ha dato la consapevolezza che, sì, non avrei avuto neppure i soldi per comprarmi un telo da mare.
In compenso ho una foto in cui rido e guardo sorpresa una borsa dal valore di trenta mila euro

Giugno/ Luglio, Andalusia

Questo è stato sicuramente IL viaggio.

Tutto è nato dall’aver ricevuto un invito al matrimonio di una mia cara amica, appunto, spagnola conosciuta durante una vacanza- studio in Inghilterra. E’ una di quelle amicizie che, anche se purtroppo non ti vedi praticamente mai, sai di poter contare sempre una sull’altra.
Sono rimasta incredibilmente sorpresa quando, in un giorno d’inverno, ho ricevuto un messaggio scritto in spagnolo in cui venivamo invitati in Spagna per il matrimonio.
Avevo gli occhi a cuoricino: un po’ perché finalmente avrei potuto riabbracciare la mia amica dopo ben sette anni e un po’ perché sarei ritornata nella mia adorata Spagna.

Siamo partiti da Orio al Serio in un giorno di fine giugno e, quando siamo atterrati a Siviglia, l’aria calda ci ha accarezzato il sorriso felice e la sensazione che sì, stava iniziando il nostro viaggio.

In quegli otto giorni abbiamo macinato quasi duemila e cinquecento chilometri, percorrendo in lungo e in largo l’Andalusia.
Le tappe fondamentali del viaggio sono state Siviglia, punto di partenza e arrivo, Cordoba, Lorca (location del matrimonio) e, infine, Cadice, passando dal punto più a sud della Spagna per vedere l’Africa.
Insomma, anche in questo viaggio non ci siamo per niente annoiati e abbiamo trascorso le giornate ad ammirare i paesaggi incredibili dell’Andalusia.
Inutile dire che siamo tornati a casa ancora più innamorati di quella regione così meravigliosa e con la speranza di tornarci presto.
Infondo io l’ho sempre detto che bisogna tornare dove si è stati felici

Spero davvero di potervi raccontare, in futuro, questo incredibile viaggio e mostrarvi tutto ciò che abbiamo visto.
Giuro che appena inizia il duemila e diciannove mi ci metto!

Ottobre, Stresa – Lago Maggiore

Come nostro solito abbiamo organizzato questo viaggio praticamente all’ultimo ma, avendo due giorni di riposo, sarebbe stato proprio un peccato rimanere a casa.

Era da un po’ che la mia dolce metà mi diceva di andare a Stresa, sul Lago Maggiore perché “davvero, amore, ti piacerà”.
E infatti, cavolo se mi è piaciuto.

Il lago mi ha sempre affascinata ma questo lago, poi, ha qualcosa di magico. Sono completamente rimasta incantata dalle tre isole, dalla bellezza che racchiudono e da come, la sera, si riflettono sull’acqua dolce.

Anche questo sembra un luogo lontano dal tempo, lontano dal caos dalle città, incastonato tra le montagne e la dolcezza dei suoi paesaggi.

Bellissima l’Isola Bella (e sì, anche qui il gioco di parole è voluto) e l’Isola dei Pescatori, l’unica interamente abitata e piena di vicoli stretti. Non da meno è l’Isola Madre, la principale, in cui c’è un parco grande e davvero incantevole.
Impossibile fare una classifica in quanto ognuna delle Isole porta con sé storia e bellezza, donata ai visitatori di tutto il mondo per mostrare, ancora una volta, di quanta meraviglia ci sia in Italia.

Questi sono i viaggi che hanno reso speciale il duemila e diciotto ma, tra questi, ci sono state poi le dolci fughe dalla realtà come il Forte di Fenestrelle in una giornata di autunno, a pochi chilometri da Torino, o la visita all’Euroflora di Genova dove il profumo dei fiori si univa a quello del mare.

Insomma, un duemila e diciotto che non ci ha portato lontanissimo ma che ci ha regalato attimi indimenticabili e luoghi scoperti con lo sguardo sorpreso e meravigliato.

Posso solo augurarmi che questo duemila e diciannove che è ormai dietro l’angolo sia entusiasmante e sorprendente almeno quanto l’anno che sta terminando e di poter proseguire così, passo dopo passo, con le mie piccole e grandi certezze della vita.

E lo stesso desidero augurare a Voi.
Buon 2019, che sia esattamente come lo desiderate.

Un abbraccio,
Enrica


2 pensieri riguardo “Il mio 2018: attimi, viaggi e sorrisi.”

  1. Hai perfettamente ragione e io e mamma siamo felici di essere riusciti ad insegnare l’apprezzare il bello delle cose semplici, perché piccole cose per altri sono grandi cose per noi. Vi vogliamo bene e…. continua a scrivere.

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