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Xàtiva: un castello in cima al mondo.

Nel cuore della Comunità Valenciana, a 35 minuti in treno da Valencia, si trova Xàtiva: un paesino dalle stradine strette, dove il sole brucia, il silenzio regna e, in alto, un castello sovrasta tutto il paesaggio.

Xàtiva, all’apparenza, può sembrare un paesino di quelli anonimi, silenziosi e sperduti in mezzo alla terra di nessuno. Può sembrare il nulla più completo finché non ci arrivi e non cominci a camminare tra le stradine.
Ed è lì che il silenzio, la tranquillità e il paesaggio ti colpiscono e ti lasciano spaesato.

Passeggiando tra i vicoli stretti, il castello in punta alla collina sbuca ovunque si guardi e sembra irraggiungibile. Non è poi così impossibile arrivare in cima ma, sicuramente, non è la cosa più rilassante da fare, soprattutto quando la temperatura supera i 35 gradi e il vento soffia caldo.
Per raggiungere il castello, infatti, ci sono tre possibilità: la prima è quella di prendere il bus turistico che porta direttamente in cima, la seconda è quella di affittare (o avere) una macchina per poterla parcheggiare accanto al castello o, la terza, quella di andare a piedi.
Ora, dato che il giorno che sono andata a visitare Xàtiva, il trenino era rotto e affittare una macchina mi sembrava esagerato, ho optato per la camminata. Dopo un pranzo ai 100 Montaditos e dopo aver preso tutte le forze possibili, mi sono incamminata con un solo obiettivo: raggiungere il castello.
L’aria era caldissima e il sole era bollente.  Continua a leggere Xàtiva: un castello in cima al mondo.

A spasso per Madrid

Il mio viaggio in Spagna è iniziato con tre giorni a Madrid, la capitale. Pur avendola già visitata in passato, mi ha stupito ancora una volta e, al momento di andarmene, non volevo più partire.

MERCOLEDI’ 6 AGOSTO

I miei tre giorni a Madrid sono iniziati il 6 agosto quando, con l’aereo proveniente da Pisa, sono atterrata all’Aeroporto Madrid Barajas. La compagnia di volo Ryanair, con la quale ho viaggiato, permette di prenotare un transfer dall’aeroporto all’hotel, appartamento o qualsiasi luogo a cui siete diretti, pagando solo 12.00€, evitando così di prendere la metropolitana o un taxi. Questo servizio si prenota direttamente sull’aereo e, non appena atterrati, troverete l’addetto al transfer presso il punto di incontro dell’aeroporto; il nome dell’agenzia di transfer è transferamigo e il servizio è davvero ottimo.

Durante questi pochi giorni in terra spagnola, ho soggiornato presso l’hotel Holiday Inn Madrid Piramides, situato in un quartiere molto tranquillo e a 15 minuti a piedi dal centro della capitale. L’uscita della metropolitana è di fronte all’entrata dell’hotel (fermata piramides) e, da lì, si può prendere anche il treno de cercanías che permette di raggiungere l’aeroporto terminal 4 senza dover cambiare: nel caso in cui il vostro aereo parta da un altro terminal, c’è la possibilità di prendere un autobus gratuito che collega tutti i terminal dell’aeroporto Madrid Barajas.

Quando sono arrivata in hotel era già tardo pomeriggio e, dopo qualche tentennamento, ho lasciato la visita della città al giorno dopo: ero troppo stanca e, soprattutto, senza una cartina.  Continua a leggere A spasso per Madrid

170 ore in terra spagnola.

È passata una settimana e un giorno da quando sono salita sull’aereo a Pisa. Una settimana e un giorno da quando sono atterrata al terminal T1 dell’aeroporto di Madrid

Dalle 17.00 del 6 agosto alle 19.00 del 13 agosto sono passate 170 ore e, prima del mio ritorno in terra italiana, devo ancora viverne 244. 244 ore in terra spagnola, in terra andalusa.

È passata una settimana e un giorno: una settimana intensa. Mi ero promessa di fare una specie di riassunto, un tirare le somme dopo la mia prima settimana qui.

Sono partita con l’idea di conoscere ancora di più me stessa, con l’obiettivo di trovare un prossimo scopo, di scoprire cosa davvero voglio fare nella mia vita.

E così sto facendo: mi sto scoprendo di più, soprattutto. Sto lavorando su me stessa, sto lavorando sui miei limiti, sulle mie preoccupazioni. Sto sentendo il mio cuore, sto ascoltando i dubbi della mia mente e li sto risolvendo. Uno a uno.  Continua a leggere 170 ore in terra spagnola.

Obiettivo Viaggiare

Ultimamente succede spesso che la gente si rivolga a me con un: ” ma tu, da grande, che cosa vuoi fare?”. Io puntualmente sgrano gli occhi indecisa sulla risposta da dare: mille dubbi e pensieri si rincorrono nella mia testa. Sposto gli occhi da destra a sinistra, da sinistra a destra e faccio la mia solita faccia da indecisa, eterna indecisa. Allora comincio con una serie di risposte vaghe, quelle che si usano quando non sai da che parte incominciare. “Beh, io vorrei… Non lo so, mi piacerebbe aprire un bed and breakfast”  – dico con un sorriso a 32 denti – “Un bed and breakfast nelle Langhe. Un luogo in cui le persone si sentano a casa. Mi piacerebbe che ogni stanza avesse un colore differente, caratteristico e che ogni cliente si sentisse speciale. Hai presente, no? Il giornale fuori dalla camera, il caffè caldo al mattino, una chiacchierata tranquilla di fronte allo spettacolo mozzafiato delle Langhe.E poi vorrei costruire degli itinerari su misura per loro, sulle loro richieste perché, alla fine, nessuna persona visita un luogo per lo stesso motivo”. E quando finisco di parlare, di raccontare la mia idea, puntualmente mi ritrovo davanti una persona che mi guarda come se fossi pazza. E forse un po’ di ragione ce l’hanno: aprire un bed and breakfast, a 23 anni, è un’idea da pazzi. Lo ammetto.
Allora, come se volessi salvarmi all’ultimo, butto un “a me piacerebbe lavorare nel turismo”. “E in che ambito del turismo?”. Ci risiamo: non ne ho la più pallida idea. Ho studiato prima mediazione linguistica perché a 19 anni ero convinta di voler diventare un’interprete: “E’ il lavoro dei miei sogni” – dicevo. Peccato che dopo tre anni di università mi sono resa conto che io, l’interprete, non avrei mai potuto farla. Sono decisamente troppo emotiva e rischiavo un infarto ad ogni esame, figurati a lavorare. Quindi, dopo aver messo da parte l’interpretariato mi sono buttata sulla promozione e l’organizzazione turistica del territorio piemontese. Una gran bella esperienza e un gran bel lavoro.. Ci fosse.
Il mio vero grande problema è che un giorno voglio fare la fotografa, il giorno dopo voglio fare la reporter di viaggio e il giorno dopo ancora decido di voler fare l’insegnante di spagnolo. Come faccio a scegliere se sono tutte idee bellissime? Come faccio a dire “Ok, il lavoro dei miei sogni è quello di lavorare in un hotel” quando, in un hotel, ho fatto lo stage solo per 3 settimane? Chi me lo dice che sarà il lavoro giusto per me?

Alla fine, dopo tante parole buttate all’aria così senza un filo logico, dopo tanti sguardi confusi, dopo tante incertezze, alla fatidica domanda “Ma Enrica, tu cosa vuoi fare da grande?” rispondo con un “Viaggiare”. Continua a leggere Obiettivo Viaggiare