“Ma la meraviglia è che ti ho incontrata” – il mio 2019

E’ vero, lo ammetto, sono passati secoli ma, concedetemelo, sono stati davvero dei mesi super intensi. Come sempre, però, amo fare un resoconto dell’anno che sta finendo e buttare un occhio all’anno nuovo ormai alle porte. In fin dei conti, anche questa è una tradizione di Attimi e Pillole di Viaggio.

Come sempre non ho idea di che piega prenderà questo articolo, se avrà un senso logico o se, come sempre, saranno tante parole messe insieme e vediamo dove si va.

Questo duemila e diciannove mi ha regalato un sacco di emozioni, momenti indimenticabili che porterò sempre nel cuore. Se dal punto di vista di viaggi, la mia dolce metà ed io non siamo poi andati tanto lontani (tranne se non per un mini viaggio in Inghilterra, un weekend a Venezia e una gita di un giorno a Novara), nella sfera personale ho ricevuto il regalo più bello: la mia bambina. 

Sono diventata mamma a settembre e questo è, senza dubbio, il viaggio più entusiasmante, impegnativo e meraviglioso che potessi compiere. Ed il bello è che sono ancora all’inizio. 

Il duemila e diciannove è iniziato proprio con la scoperta di essere in +1 e un’enorme incredulità a farne da padrona. Poi sono passati i nove mesi con un sentimento principale d’amore e d’attesa, tipici di chi sa di avere un appuntamento importante. Nel mezzo ci sono stati alti e bassi, imprevisti che mi hanno giocato un brutto scherzo e portato a vivere la settimana più calda di giugno in una stanza di ospedale. Anche in quell’occasione, però, ho voluto sempre vedere il lato positivo, la felicità nelle piccole cose, la fortuna di esserci e di poter continuare a lottare.  Sarà stato il mio modo essere, sarà stato il supporto di chi avevo accanto, sarà stata soprattutto per la cura dei medici ma alla fine ce l’ho fatta e ne sono uscita vincente. E con il mio solito sorriso. 

È stato in quel momento, quando non sapevo come sarebbe finita, che ho iniziato ad apprezzare di più tutto ciò che mi circondava. Il sorriso del mio compagno che veniva a trovarmi dopo una giornata di lavoro, lo aspettavo seduta nel corridoio silenzioso in attesa che sbucasse da dietro l’angolo. O la costante presenza dei miei genitori, delle parole crociate fatte con mio papà per passare il tempo, alla dolcezza immensa di mia mamma.  O l’amica che, quando torni a casa, ti viene a trovare portandoti una candela profumata che, così accendendola, ti faccia compagnia. O chi ti chiede, chi ti supporta, chi ti trasmette quella forza per non mollare mai.  E come fai a mollare quando hai tutto questo affetto che ti travolge. 

Alla fine, dopo tanta attesa, il tre settembre è nata Martina Alexandra. La prova reale che il lieto fine esiste, che la felicità arriva sempre e che l’amore può creare meraviglie. Dopo un giorno, una notte senza fine e una mattina impegnativa, alla fine eccola. Ce l’ho stampato nella memoria il momento in cui l’ho vista per la prima volta, il mio “ce l’abbiamo fatta”, lo sguardo di felicità, di amore e di tutte le emozioni possibili del mio compagno. 

Da quel momento, o meglio, dal sei gennaio, giorno in cui il test ha mostrato le due lineette, è iniziato il nostro incredibile viaggio. Ora più reale che mai.  Un viaggio, come detto, impegnativo ma quante soddisfazioni, quanta felicità, quante sorprese. Già solo il suo sguardo, la sua risata contagiosa e il suo sorriso dolce meritano tutto tutto.

Un duemila e diciannove, quindi, all’insegna delle emozioni. Da quelle più grandi, come la nascita di una figlia, a quelle più piccole ma quotidiane, come un tramonto dalle mille sfumature, un abbraccio con un’amica che non vedi da tanto, un viale dalle foglie gialle in autunno, un bacio al mattino, una passeggiata sulla spiaggia o una telefonata che scalda il cuore. A questi momenti, a queste piccole emozioni ora si è aggiunta lei che non manca mai un giorno per farmene provare altre. 

Forse, alla fin fine, è proprio questo il senso di questo viaggio. Apprezzare a pieno questo dono che abbiamo, chiamato vita, di questa incredibile strada da percorrere con i compagni giusti. Con loro e con la propria forza d’animo, qualsiasi ostacolo si potrà superare. 

Lo ammetto, un po’ mi dispiace abbandonare questo duemila e diciannove che mi ha dato così tanto, proprio come quando stai per finire un libro che hai amato, ma è tempo di girare l’ultima pagina. 

Il futuro, con tutte queste piccole e grandi emozioni, potrà solo essere sorprendente. 

Buon duemila e venti, 

Enrica 

“Sii felice.
Non perché tutto sia bello ma perché puoi vedere il bello in tutto.”